Rome Times

The Eternal Voice of Italy
Friday, Mar 14, 2025

I mercati globali crollano nel mezzo dell'aumento delle preoccupazioni per i dazi cinesi e la recessione negli Stati Uniti.

I mercati globali crollano nel mezzo dell'aumento delle preoccupazioni per i dazi cinesi e la recessione negli Stati Uniti.

Gli investitori reagiscono negativamente mentre le tariffe cinesi sui prodotti agricoli statunitensi entrano in vigore e le paure di recessione aumentano.
I mercati azionari statunitensi hanno registrato significativi cali, con il Dow Jones in diminuzione del 2,08%, l'S&P 500 del 2,69% e il Nasdaq del 4%, segnando il calo più ripido degli ultimi due anni.

Questo ribasso coincide con l'implementazione di nuove tariffe dalla Cina, che impongono un'imposta del 15% su quasi tutti i beni agricoli statunitensi, ulteriormente aggravato dai recenti commenti di Donald Trump riguardanti una potenziale recessione economica.

Anche i principali indici europei hanno registrato perdite, con il Ftse Mib di Milano in calo dello 0,95%, il FTSE 100 di Londra in diminuzione dello 0,92%, il DAX tedesco in diminuzione dell'1,8% e il CAC 40 francese che è sceso dello 0,9%.

Il declino di Wall Street è attribuito a diversi fattori, in particolare all'aumento dell'ansia degli investitori riguardo all'impatto delle politiche tariffarie di Trump.

Gli analisti evidenziano che la Cina ha avvertito che sopporterà uno stress economico prolungato piuttosto che cedere alle richieste degli Stati Uniti.

Pechino ha implementato tariffe su pollo americano, grano, mais e cotone al 15%, mentre soia, maiale e vari frutti e ortaggi affrontano una tariffa del 10%.

Gli Stati Uniti esportano una parte significativa della loro produzione agricola, con circa il 20% della produzione agricola statunitense inviato in Cina, che ha un mercato agricolo valutato circa 1,5 trilioni di dollari, contribuendo a quasi il 6% del PIL statunitense.

A seguito dei recenti dati economici e degli annunci dell'amministrazione Trump, gli analisti di Goldman Sachs hanno rivisto le previsioni di crescita degli Stati Uniti da 2,4% a 1,7% in mezzo alle paure riguardanti queste tariffe.

Questa revisione riflette le crescenti preoccupazioni riguardo alla politica commerciale degli Stati Uniti piuttosto che alle recenti performance economiche, che mostrano comunque crescita e bassa disoccupazione.

Sebbene l'inflazione sia sotto controllo, avvicinandosi a un obiettivo del 2%, le incertezze derivanti dalle politiche commerciali di Trump hanno impattato la fiducia degli investitori.

Nel frattempo, Trump ha sottolineato la necessità di mantenere un'economia forte piuttosto che le performance del mercato azionario.

Nel settore tecnologico, l'ansia di Wall Street si è riflessa in perdite significative tra le aziende leader conosciute come i "magnifici sette".

Le azioni di Tesla sono crollate di oltre il 15%, segnando il suo calo più grande dal 2020, mentre aziende come Alphabet, Meta e Nvidia hanno subito cali di circa il 5%.

Palantir Technologies, sostenuta dal supporter di Trump Peter Thiel, è scesa di oltre il 10%.

La Casa Bianca ha caratterizzato il calo del mercato azionario come distinto dalle condizioni economiche più ampie, sottolineando che la performance aziendale potrebbe presentare un quadro più ottimista di quanto suggeriscano le valutazioni azionarie.

La minaccia imminente di un blocco governativo—un possibile arresto delle operazioni federali a causa della mancanza di fondi—rimane anche una questione critica.

I leader repubblicani stanno negoziando per evitare un blocco, con una proposta bipartisan per un'estensione dei fondi di sei mesi che potrebbe essere sottoposta a voto alla Camera.

Se approvata, avrebbe bisogno di ottenere una supermaggioranza al Senato, richiedendo almeno sette voti democratici per avere successo.

Le attuali negoziazioni sono cariche di tensione, in particolare riguardo agli aumenti della spesa militare controbilanciati da tagli altrove, rendendo difficile un accordo bipartisan.

Nei mercati europei, sono state osservate reazioni simili, con l'indice Stoxx 600 in calo dell'1,3% e perdendo circa 279 miliardi di euro in capitalizzazione di mercato.

L'indice Ftse Mib dell'Italia è sceso dell'1,38%, con perdite di circa 12,52 miliardi di euro.

In generale, gli investitori globali stanno affrontando una maggiore volatilità e incertezza alimentate dalle tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina e dai segnali economici interni.
AI Disclaimer: An advanced artificial intelligence (AI) system generated the content of this page on its own. This innovative technology conducts extensive research from a variety of reliable sources, performs rigorous fact-checking and verification, cleans up and balances biased or manipulated content, and presents a minimal factual summary that is just enough yet essential for you to function as an informed and educated citizen. Please keep in mind, however, that this system is an evolving technology, and as a result, the article may contain accidental inaccuracies or errors. We urge you to help us improve our site by reporting any inaccuracies you find using the "Contact Us" link at the bottom of this page. Your helpful feedback helps us improve our system and deliver more precise content. When you find an article of interest here, please look for the full and extensive coverage of this topic in traditional news sources, as they are written by professional journalists that we try to support, not replace. We appreciate your understanding and assistance.
Newsletter

Related Articles

Rome Times
×