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Tuesday, Jan 21, 2025

L'inchiesta rivela 24 casi di abuso da parte del clero nella diocesi di Bolzano-Bressanone.

L'inchiesta rivela 24 casi di abuso da parte del clero nella diocesi di Bolzano-Bressanone.

Rapporto indipendente svela decenni di cattiva condotta e mancanza di azione da parte delle autorità ecclesiastiche.
Un rapporto indipendente commissionato dalla Diocesi di Bolzano-Bressanone in Italia ha rivelato che 24 membri del clero sono stati coinvolti in 67 casi documentati di abuso sessuale negli ultimi 60 anni.

L'indagine evidenzia fallimenti sistematici all'interno della gerarchia della chiesa nel trattare efficacemente questi abusi.

Il rapporto esamina vari casi che coinvolgono sacerdoti accusati di comportamento inappropriato, tra cui portare minori nei locali notturni, possesso di pornografia infantile e varie forme di abuso sessuale.

Diversi episodi descrivono cattiva condotta continua nonostante avvertimenti o sospetti noti.

A partire dagli anni '60, i funzionari della chiesa erano a conoscenza di numerose accuse di abuso all'interno della diocesi, che includevano attività come contatti inappropriati, sfruttamento di bambini durante eventi legati alla chiesa e persino riprese video di atti abusivi.

Nonostante tali accuse, i sacerdoti colpevoli sono stati in gran parte riassegnati a nuove parrocchie senza affrontare un'azione disciplinare formale.

Questo schema di riassegnazione ha permesso ad alcuni sacerdoti di continuare comportamenti abusivi in diverse parrocchie.

In un caso estremo, un sacerdote è stato spostato sette volte in quasi 50 anni prima che venisse intrapresa un'azione.

Durante questo periodo, le vittime e i membri della comunità preoccupati hanno denunciato gli abusi, ma queste denunce sono state spesso ignorate o affrontate inadeguatamente dalla leadership della chiesa.

I revisori indipendenti, che avevano condotto indagini simili anche in Germania, hanno sottolineato che la risposta della chiesa spesso ha dato priorità alla protezione dell'istituzione rispetto alla tutela dei bambini e a garantire giustizia alle vittime.

I revisori hanno notato il fallimento della diocesi nell'iniziare ampie misure di sensibilizzazione e prevenzione prima del 2010.

La risposta del Vicario Generale Josef Matzneller alle accuse è stata criticata da alcune vittime per aver sminuito la gravità delle situazioni affrontate.

Il rapporto sottolinea che la riluttanza della diocesi a rendere pubblici gli abusi ha contribuito a prolungare la sofferenza delle vittime e ha permesso che si verificassero reati ripetuti.

Il rapporto conclude che questi episodi riflettono problemi sistematici più ampi nella gestione dei casi di abuso da parte della chiesa, indicando un significativo abuso di potere che ha colpito numerose vittime nel corso dei decenni.

Le conclusioni richiamano l'attenzione sulla necessità di misure protettive più robuste all'interno delle strutture ecclesiastiche per prevenire futuri casi di abuso.
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