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Wednesday, Dec 31, 2025

La Russia accusa l'Ucraina di un attacco con droni alla residenza di Putin, Kyiv nega le accuse.

Mosca afferma che i droni ucraini hanno preso di mira una residenza presidenziale, mentre Kiev respinge l'accusa come infondata e motivata politicamente nell'ambito di fragili colloqui di pace.
La Russia ha accusato l'Ucraina di aver tentato un attacco con droni su una delle residenze ufficiali del presidente Vladimir Putin nella regione di Novgorod o Valdai nel nord della Russia il 29 dicembre duemilaventicinque, un'affermazione che Kyiv ha respinto con forza come infondata e mirata a minare i negoziati di pace in corso.

Il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha dichiarato che circa novantuno veicoli aerei senza pilota a lungo raggio sono stati lanciati verso la tenuta, ma sono stati intercettati e distrutti dalle difese aeree russe, senza causare vittime o danni.

Mosca ha descritto il presunto attacco come un atto di "terrorismo di stato" e ha suggerito che ciò porterebbe la Russia a rivedere la propria posizione negoziale, anche se non ha fatto un passo indietro dai colloqui.

La Russia non ha fornito alcuna prova verificabile pubblicamente per l'accusa, e la conferma indipendente dell'incidente rimane non disponibile.

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha definito l'accusa una falsa accusa e ha suggerito che fosse progettata per giustificare potenziali futuri attacchi a obiettivi governativi ucraini e deviare gli sforzi diplomatici.

Il ministro degli Esteri ucraino ha anche respinto l'affermazione come infondata, osservando che non è stata offerta alcuna prova e che l'accusa ha l'intento di interrompere i negoziati congiunti che coinvolgono la leadership ucraina e americana.

La residenza in questione è un rifugio altamente protetto situato a circa trecentosessanta chilometri a nord di Mosca, a volte chiamato “Dolgiye Borody”, ma le autorità russe non hanno confermato la presenza di Putin lì al momento.

I portavoce del Cremlino hanno rifiutato di rivelare la posizione esatta del presidente durante il presunto evento.

L'accusa è emersa in un momento sensibile per la diplomazia: il presidente americano Donald Trump e Zelensky hanno recentemente discusso di iniziative di pace, e i leader europei e canadesi sono stati coinvolti in colloqui volti a far avanzare le negoziazioni.

Trump, dopo aver parlato con Putin al telefono, ha espresso rabbia all'idea di un attacco alla casa di un capo di stato, ma ha mantenuto un cauto ottimismo riguardo al processo di pace.

I leader e gli analisti occidentali hanno notato che tali affermazioni, in assenza di prove chiare, rischiano di complicare l'inerzia diplomatica e potrebbero essere utilizzate strategicamente da Mosca per spostare il racconto o indurire le sue richieste.

L'Ucraina continua a sostenere i negoziati di pace cercando supporto continuo da partner internazionali, compresi gli Stati Uniti, per rafforzare la propria posizione difensiva e diplomatica.

I più recenti sviluppi sottolineano la natura tesa e fragile del conflitto e le sfide che affrontano gli sforzi per raggiungere una risoluzione negoziata.
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