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Saturday, Jan 18, 2025

Proteste scoppiano in tutta Italia contro la proposta di legge sulla sicurezza.

Proteste scoppiano in tutta Italia contro la proposta di legge sulla sicurezza.

Le manifestazioni pubbliche in varie città italiane mettono in evidenza le preoccupazioni per le potenziali implicazioni sui diritti umani della legge sulla sicurezza.
Lunedì si sono svolte manifestazioni di massa in tutta Italia, mentre centinaia di persone si sono radunate nelle principali città per protestare contro il disegno di legge sulla sicurezza noto come ddl Sicurezza.

L'iniziativa, intitolata '100.000 luci contro l'oscurità del regime', è stata organizzata da Amnesty International Italia in coordinamento con la rete No Ddl Sicurezza - A Pieno Regime.

Le manifestazioni si sono tenute a Roma, Napoli, Bologna e in altre città italiane.

A Roma, i manifestanti si sono riuniti a Piazza Sant'Andrea della Valle prima di marciare verso Largo Argentina, dove hanno cantato 'Bella ciao' e si sono preparati per future manifestazioni al Parlamento Europeo a Bruxelles.

La protesta è stata caratterizzata da interventi di vari attivisti, tra cui rappresentanti di Amnesty International, che hanno espresso preoccupazione per il fatto che il disegno di legge potrebbe criminalizzare il dissenso pacifico.

A Bologna, la manifestazione di fronte alla Prefettura ha visto la partecipazione di gruppi studenteschi, del sindacato CGIL e di attivisti di alto profilo come Patrick Zaki.

I manifestanti portavano torce e candele, illuminando simbolicamente le strade.

Una scena simile si è svolta in Piazza del Plebiscito a Napoli, dove i dimostranti hanno anche espresso opposizione allo 'scudo penale', uno scudo legale proposto per il personale delle forze dell'ordine.

Il disegno di legge sulla sicurezza, attualmente in discussione al Senato, mira a introdurre misure più rigide per la sicurezza pubblica e l'antiterrorismo.

Gli oppositori, tra cui Amnesty International e gruppi della società civile, sostengono che rischia di violare i diritti umani e le libertà fondamentali, incluso il diritto di protestare pacificamente.

Le preoccupazioni sono state condivise da organismi internazionali, tra cui sei Relatori Speciali ONU, riflettendo la rilevanza globale delle manifestazioni.

A Trento, circa un centinaio di persone si sono riunite, con una significativa rappresentanza di associazioni e sindacati locali.

Andrea La Malfa, presidente di ARCI Trentino, ha avvertito che la legislazione potrebbe erodere i diritti di protesta democratica.

Il segretario regionale della CGIL, Andrea Grosselli, ha ulteriormente criticato il disegno di legge per la criminalizzazione dei diritti costituzionali.

Gli osservatori indicano che queste proteste a livello nazionale sottolineano la tensione tra le iniziative di sicurezza del governo e le libertà civili, mentre i cittadini italiani continuano a esprimere le loro posizioni sulle misure legislative che impattano sulle libertà pubbliche.
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