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Saturday, Oct 18, 2025

S&P declassa il rating di credito della Francia, citando il debito in crescita e l'instabilità politica.

Standard & Poor’s abbassa il rating della Francia da AA- ad A+, avverte che il rapporto debito/PIL raggiungerà il 121% entro il 2028 in un contesto di governo fragile e crescenti rischi fiscali.
Standard & Poor’s ha declassato il rating creditizio sovrano della Francia da AA- a A+, avvertendo che la traiettoria del debito del paese e la turbolenza politica impongono ora rischi significativi sulle prospettive fiscali.

L'agenzia prevede che il peso del debito della Francia salirà al 121% del prodotto interno lordo entro il 2028, rispetto al 112% alla fine del 2024.

Il declassamento arriva in un contesto di ampia incertezza politica dopo le elezioni anticipate fallite del presidente Emmanuel Macron a giugno 2024.

Il primo ministro Sébastien Lecornu, un alleato di Macron e la quarta persona a ricoprire quell'incarico dopo le elezioni dello scorso anno, ha recentemente superato due mozioni di sfiducia, ma solo dopo aver sospeso la riforma pensionistica di Macron, che si prevede costerà diversi miliardi di euro nei prossimi anni.

Nonostante preveda che la Francia raggiungerà il suo obiettivo di deficit del 5,4% nel 2025, S&P ha espresso profonde perplessità sul fatto che l'obiettivo del tre percento di Bruxelles possa essere raggiunto entro il 2029 senza una disciplina di bilancio aggiuntiva.

Ha avvertito che, "in assenza di misure significative per la riduzione del deficit, il percorso di consolidamento sarà più lento del previsto".

L'agenzia ha inoltre osservato che la volatilità politica prima delle elezioni presidenziali del 2027 metterà alla prova gli sforzi per mantenere la disciplina fiscale.

In risposta al declassamento, il ministro delle Finanze Roland Lescure ha esortato il Parlamento a unirsi dietro il bilancio del 2025 e a impegnarsi a ripristinare la credibilità nelle finanze pubbliche.

Ha avvertito che la fiducia del mercato ora dipende da un'azione legislativa rapida.

Il declassamento probabilmente aumenterà i costi di indebitamento della Francia poiché gli investitori in obbligazioni richiederanno rendimenti più elevati, specialmente considerando che i rendimenti francesi già negoziano a uno spread in aumento rispetto ai bund tedeschi.

E poiché le azioni di rating del credito raramente si verificano fuori ciclo, la mossa sottolinea quanto severamente i mercati e i regolatori vedano ora la resilienza fiscale della Francia.

Questo declassamento segue la recente decisione di Fitch di privare la Francia del suo status di "doppia A", abbassandolo da AA- a A+.

Quella decisione precedente citava deficit persistenti e instabilità politica cronica che minano la capacità del governo di attuare riforme strutturali.

Gli analisti affermano che l'impatto combinato di questi declassamenti potrebbe mettere sotto pressione la crescita e gli investimenti interni, mentre restringe lo spazio fiscale disponibile per il governo.

I policymakers ora affrontano il difficile compito di bilanciare riforma, riduzione del debito e stabilità politica mentre la Francia si avvicina a elezioni critiche.
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