Rome Times

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Sunday, Jan 12, 2025

Grandi progetti infrastrutturali minacciati in seguito al controllo del cronoprogramma del Pnrr.

Le principali iniziative infrastrutturali italiane rischiano di essere escluse dal Piano di Ripresa finanziato dall'UE a causa dei ritardi nei tempi.
In una rivalutazione cruciale del piano nazionale di ripresa e resilienza dell'Italia (Pnrr), diversi importanti progetti infrastrutturali rischiano di essere esclusi, poiché aumenta la pressione per rispettare le tempistiche strette stabilite nell'accordo di finanziamento dell'Unione Europea.

Tra i progetti sotto esame ci sono il collegamento ferroviario Terzo Valico dei Giovi, parte della linea ad alta velocità che collega Genova e Milano, un tratto della ferrovia ad alta velocità (TAV) tra Salerno e Reggio Calabria, la diga di Campolattaro a Benevento e le infrastrutture a banda larga, che potrebbero includere una partnership strategicamente significativa con Starlink di Elon Musk.

Guidato dal nuovo Ministro Tommaso Foti, che ha assunto l'incarico nel dicembre 2024 dopo il trasferimento di Raffaele Fitto a Bruxelles come Vice Presidente Esecutivo della Commissione Europea, il governo italiano è sotto pressione per presentare un piano revisionato entro febbraio 2025.

Il Pnrr, centrale per la ripresa post-pandemica dell'Italia così come per l'iniziativa di punta Next Generation EU della Presidente Ursula von der Leyen, prevede l'allocazione di fondi sostanziali per potenziare le infrastrutture e gli investimenti pubblici rispettando le scadenze imposte dall'UE.

In un contesto di crescenti preoccupazioni, la revisione potrebbe avere un impatto su investimenti fino a 12 miliardi di euro.

In particolare, si stanno effettuando sforzi per adeguare gli obiettivi intermedi per evitare sanzioni finanziarie e garantire che importanti progetti non rimangano incompleti a causa di tempistiche irrealizzabili.

Un focus centrale è il Terzo Valico dei Giovi, un corridoio ferroviario di 53 km con 37 km costruiti in galleria, volto a elevare la capacità di trasporto merci tra il movimentato porto di Genova e il polo industriale di Milano.

Questo progetto deve affrontare sfide ingegneristiche aggravate da problemi geotecnici, rendendo improbabile il completamento nei tempi previsti.

Il governo prevede di riformulare gli attuali traguardi in obiettivi parziali raggiungibili per salvaguardare l'investimento di 4,3 miliardi di euro.

Analogamente, il tratto ferroviario Salerno-Reggio Calabria è in ritardo rispetto alla scadenza del 2026.

Circa 2 miliardi di euro sono a rischio se non avanza.

Il governo sta pianificando di sostituire segmenti problematici con sezioni più fattibili e assicurare finanziamenti nazionali alternativi oltre le scadenze dell'UE.

Manovre legislative, come l'emendamento recente che aumenta i fondi per il potenziale ponte sullo Stretto di Messina e assegna miliardi a progetti ferroviari, segnalano azioni preparatorie per modificare le allocazioni del Pnrr.

Le revisioni si estendono alla Mega-Diga di Campolattaro e alle preoccupazioni per le iniziative municipali, come il programma per la qualità abitativa Pinqua e l'espansione delle infrastrutture digitali in regioni con fallimento di mercato.

I progetti a banda larga affrontano sfide di integrazione, con segnalazioni di discussioni sull'utilizzo di Starlink per estendere le reti in fibra superando persistenti ostacoli logistici.

Con l'avvicinarsi di febbraio, sia Roma che Bruxelles sono ansiose di riallinearsi su un quadro di recupero attuabile, bilanciando i requisiti normativi con le realtà pratiche di implementazione.

Questo ricalibramento mira a regolare responsabilmente gli obiettivi, reindirizzando selettivamente i fondi solo dove necessario, per mantenere lo slancio della ripresa italiana senza sacrificare le ambizioni infrastrutturali chiave.
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