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Monday, Mar 10, 2025

L'Italia prevede un significativo aumento del personale militare di fronte a preoccupazioni per la sicurezza.

L'Italia prevede un significativo aumento del personale militare di fronte a preoccupazioni per la sicurezza.

In risposta all'aumento delle sfide alla sicurezza globale, la leadership della difesa italiana sostiene un sostanziale aumento del personale militare e delle capacità.
I leader militari italiani hanno chiesto un sostanziale aumento del personale della difesa, evidenziando la crescente necessità di potenziare le capacità militari in considerazione delle mutevoli minacce alla sicurezza globale.

Gli esperti militari stimano un bisogno di ulteriori 40.000 a 45.000 personale per affrontare adeguatamente i requisiti operativi.

L'ammiraglio Enrico Credentino, Capo di Stato Maggiore della Marina Militare Italiana, ha recentemente indicato che, sebbene le risorse attuali siano sufficienti per un periodo limitato, non possono sostenere operazioni oltre i tre o quattro anni senza un significativo aumento.

Ha osservato che la Marina Italiana, attualmente composta da 30.000 personale, è inferiore rispetto a forze simili in Francia e nel Regno Unito, che hanno ciascuna circa 10.000 personale aggiuntivo.

Carmine Masiello, Capo di Stato Maggiore dell'Esercito, ha ribadito queste preoccupazioni, sottolineando l'inadeguatezza dei livelli attuali di truppa per soddisfare le esigenze dei conflitti ad alta intensità.

Masiello ha fatto riferimento a misure legislative che mirano a invertire il trend di declino del personale militare, che includono disposizioni per aumentare il personale attivo dell'Esercito a 93.100 entro il 2033. Tuttavia, ha sottolineato che questa cifra è ancora insufficiente dato i requisiti operativi della NATO.

Il governo italiano, sotto la guida del Ministro della Difesa Guido Crosetto, sta perseguendo un'iniziativa strategica per stabilire una riserva operativa.

Questo movimento mira a garantire che i militari siano pronti a rispondere a conflitti prolungati e minacce in modo efficace.

Crosetto ha articolato la necessità di una prontezza militare per difendere lo stato contro qualsiasi minaccia in ogni momento, enfatizzando la necessità di capacità operative sostenibili e di una deterrenza credibile.

Inoltre, l'ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, ex Capo di Stato Maggiore della Difesa e attuale Presidente del Comitato Militare della NATO, ha evidenziato l'urgente bisogno di rinforzi, proponendo un aumento che tocchi i limiti di approvvigionamento e capacità.

Cavo Dragone ha descritto la forza lavoro attuale di 150.000 come inadeguata per le esigenze di difesa dell'Italia e ha avvertito che anche un obiettivo di 170.000 personale sarebbe al limite della sostenibilità.

Le discussioni all'interno della comunità della difesa italiana riflettono una tendenza europea più ampia a migliorare la preparazione militare in un contesto strategico in evoluzione e preoccupazioni di sicurezza aumentate, illustrando una risposta non solo alle esigenze interne ma anche alla domanda della NATO di maggiori capacità di difesa collettiva.

L'urgenza di questi sviluppi mette in evidenza il complesso ambiente geopolitico che l'Europa si trova ad affrontare oggi.
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