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Sunday, Jan 12, 2025

Omeopatia sotto esame: medico di Ancona condannato per la morte di un bambino

Omeopatia sotto esame: medico di Ancona condannato per la morte di un bambino

Medico italiano condannato a tre anni dopo aver prescritto cure omeopatiche invece di antibiotici, con un esito tragico.
In una decisione legale storica, la Corte di Cassazione italiana ha confermato una condanna a tre anni di reclusione per il dottor Massimiliano Mecozzi, un medico di Ancona, riconosciuto colpevole di omicidio colposo per il suo ruolo nella morte di un bambino di sette anni di nome Francesco Bonifazi nel maggio 2017.

Il caso ha acceso un ampio dibattito sull'uso dei trattamenti omeopatici nella pratica medica.

Francesco Bonifazi è morto per complicazioni dopo che un'infezione all'orecchio non trattata si è trasformata in un'encefalite fatale.

I documenti del tribunale rivelano che il dottor Mecozzi, consultato ripetutamente dai genitori del bambino, ha sottovalutato la gravità della condizione e ha optato per trattamenti omeopatici invece delle terapie antibiotiche standard raccomandate dalla Società Italiana di Pediatria.

Questi trattamenti convenzionali, se somministrati, avrebbero potuto fermare l'infezione che successivamente si è evoluta in un ascesso cerebrale.

Inoltre, il dottor Mecozzi ha consigliato di non ospedalizzare il bambino, aggravando ulteriormente la situazione.

La tragedia di Ancona non è isolata.

Incidenti simili si sono verificati a livello globale, come la morte di bambini in Nuova Zelanda nel 1991 e in Pennsylvania nel 2015, entrambi a causa di infezioni batteriche all'orecchio non trattate in seguito a interventi omeopatici.

Un altro caso simile si è verificato a Lecce, in Italia, nel 2023, quando un bambino di 14 mesi è morto in circostanze simili.

I medicinali omeopatici, sebbene legalmente disponibili in tutta Italia e nell'Unione Europea sotto una direttiva del 2001, rimangono un tema controverso.

Nonostante numerosi studi indichino la loro efficacia come non superiore a quella di un placebo, il Servizio Sanitario Nazionale rimborsa gli utenti per i prodotti omeopatici al 19%.

La Fondazione GIMBE ha stimato che la spesa pubblica per questi trattamenti ha raggiunto circa 30 milioni di euro nel 2020.

Questa sentenza potrebbe riaccendere le discussioni sulle pratiche normative mediche e le responsabilità etiche dei professionisti della salute nel fornire trattamenti basati sull'evidenza, riflettendo implicazioni più ampie per le pratiche mediche a livello mondiale.
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