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Sunday, Jan 12, 2025

Il sistema pensionistico italiano suscita polemiche a causa delle proposte di modifica dei requisiti di idoneità.

Il sistema pensionistico italiano suscita polemiche a causa delle proposte di modifica dei requisiti di idoneità.

La CGIL evidenzia discrepanze nei calcoli pensionistici mentre l'INPS nega modifiche ai requisiti di età pensionabile.
Il sistema pensionistico italiano è diventato oggetto di un'intensa attenzione a seguito di recenti rivelazioni sui potenziali cambiamenti nei requisiti di ammissibilità al pensionamento.

L'Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (INPS) è finito sotto accusa per aver presumibilmente aggiornato i criteri di ammissibilità alle pensioni senza comunicazione ufficiale, portando a confusione e preoccupazione diffuse tra i lavoratori e i sindacati.

Il 9 gennaio sono emerse notizie che indicavano che l'INPS aveva adeguato le sue applicazioni di calcolo della pensione per riflettere i nuovi requisiti di pensionamento.

Nello specifico, l'età minima per le pensioni di vecchiaia aumenterebbe a 67 anni e 3 mesi entro il 2027, con un pensionamento anticipato che richiederebbe 43 anni e 1 mese di contributi entro lo stesso anno.

Entro il 2029, questi valori aumenterebbero a 67 anni e 5 mesi per il pensionamento basato sull'età e 43 anni e 3 mesi per il pensionamento basato sui contributi.

La Confederazione Generale Italiana del Lavoro (CGIL) ha scoperto questi cambiamenti ed espresso allarme, accusando l'INPS di aver apportato modifiche unilaterali senza l'approvazione formale dei ministeri competenti.

La segretaria confederale della CGIL, Lara Ghiglione, ha sottolineato che tali cambiamenti non erano riflessi nei documenti ufficiali attualmente disponibili.

Le uniche stime esistenti, come dettagliato nel 25° Rapporto della Ragioneria Generale dello Stato per il 2024, non suggerivano alcun aumento nel 2027 e solo un'estensione di un mese nel 2029.

Tra le crescenti critiche, l'INPS ha emesso un comunicato che smentisce l'applicazione di questi nuovi requisiti, assicurando che le certificazioni si adatterebbero alle tabelle attualmente pubblicate.

Questa smentita, tuttavia, ha fatto poco per placare le preoccupazioni della CGIL e di altri interessati.

La controversia ha implicazioni più ampie per il panorama politico e sociale dell'Italia.

Il Vice Ministro del Lavoro italiano Claudio Durigon è intervenuto, affermando che qualsiasi aumento discusso dall'INPS non sarebbe stato applicato.

Tuttavia, rimane lo scetticismo, poiché i partiti di opposizione criticano il governo per un apparente allontanamento dalle promesse precedenti di alleviare i carichi pensionistici a seguito di riforme come Monti-Fornero.

Tali potenziali riforme comportano rischi significativi, tra cui l'esacerbazione del problema degli 'esodati'—lavoratori rimasti senza protezione del reddito a causa di piani di pensionamento disallineati.

Ciò riguarda in particolare coloro che sono impegnati in isopensione o in altri programmi di prepensionamento.

La CGIL ha chiesto un chiarimento urgente da parte dell'INPS e dei ministeri, condannando la mancanza di trasparenza nella situazione che si sta evolvendo.

La disputa sottolinea la necessità di linee guida chiare e ufficialmente approvate nella politica pensionistica—una preoccupazione critica mentre la popolazione italiana invecchia e la stabilità economica è sempre più messa alla prova.
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