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Monday, Jul 14, 2025

Martha Wells afferma che l'umanità è ancora lontana dalla vera intelligenza artificiale.

L'autore di Murderbot Diaries sostiene che l'attuale intelligenza artificiale non ha senzienza e avverte contro l'inquadramento aziendale.
Martha Wells, autrice dei celebri Murderbot Diaries, ha dichiarato che i modelli di linguaggio di grandi dimensioni di oggi non costituiscono una vera intelligenza artificiale e sono "anni e anni e anni" lontani dall'ottenere la senzienza.

Wells ha chiarito che i sistemi attuali, ampiamente pubblicizzati come intelligenza artificiale, sono in realtà algoritmi di abbinamento di pattern sofisticati e non entità autonome e consapevoli.

Ha contrapposto questi sistemi al suo personaggio di fantasia Murderbot—un'unità di sicurezza senziente e auto-consapevole che guadagna autonomia—sottolineando il divario tra le intelligenze artificiali letterarie e l'IA contemporanea.

Durante un'intervista, Wells ha espresso riserve sulla rapida proliferazione dei modelli di linguaggio nella vita quotidiana.

Ha riconosciuto la loro utilità ma ha criticato il loro uso improprio, affermando che le corporazioni li sfruttano principalmente per il profitto e il dislocamento lavorativo.

Nella sua narrativa, Wells esplora temi di autonomia, sfruttamento corporativo e personalità.

Nell'universo di Murderbot, le intelligenze artificiali abitano astronavi e unità robotiche controllate da megacorporazioni orientate al profitto.

La serie presenta anche ART, un'intelligenza artificiale di un'astronave caratterizzata dalla cooperazione piuttosto che da un controllo rigido—un contrasto alla coscienza neurotica derivata umana di Murderbot.

Wells ha anche confermato che la neurodiversità ha avuto un ruolo inconscio nella creazione di Murderbot, rivelando che aspetti dell'ansia sociale e dei modelli di pensiero del personaggio rispecchiano le proprie esperienze neurodivergenti.

Poiché i Murderbot Diaries vengono adattati in una serie televisiva, Wells ha affermato che i libri continuano a esplorare questioni di identità, libertà e sviluppo emotivo in mezzo a paesaggi corporativi e tecnologici.
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