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Wednesday, Jan 15, 2025

Banco BPM naviga i legami francesi mentre Unicredit sostiene il patrimonio italiano.

Banco BPM naviga i legami francesi mentre Unicredit sostiene il patrimonio italiano.

Alleanze strategiche e manovre d'investimento mettono in mostra un panorama bancario europeo in evoluzione.
Nel complesso intreccio di manovre bancarie europee, il recente focus di Banco BPM si è concentrato sul suo rapporto con il Crédit Agricole francese, suggerendo strategie in evoluzione nella finanza continentale.

I colloqui ufficiali non sono ancora ufficialmente iniziati, tuttavia la dirigenza del Banco BPM italiano, guidata da Giuseppe Castagna, sta esplorando termini che potrebbero invogliare Crédit Agricole a sostenere Banco nella sua potenziale partnership con Monte dei Paschi di Siena (Mps), piuttosto che cedere a proposte concorrenti di Unicredit, con sede in Piazza Gae Aulenti a Milano.

Le dinamiche sono cambiate il 6 dicembre quando Crédit Agricole, già il maggiore azionista di Banco BPM possedendo il 9,9%, si è posizionato per aumentare quella partecipazione attraverso contratti derivati, subordinati all'approvazione regolamentare della Banca Centrale Europea (BCE).

Questo potenziale aumento al 19,9% potrebbe trasformare l'equilibrio strategico nella narrazione in corso tra le due banche italiane.

Pubblicamente, Crédit Agricole sostiene che il suo interesse non è radicato nell'acquisizione del controllo ma piuttosto nel tutelare i suoi investimenti attuali, intrecciati come sono attraverso joint venture nel credito al consumo tramite Agos e nella bancassicurazione.

Castagna spera di sfruttare questa complessa partnership per contrastare l'offerta di scambio di Unicredit, che il mercato ha notato con scetticismo, come riflesso nel valore di mercato di Banco BPM a 8,12 € per azione rispetto ai 6,65 € offerti dall'amministratore delegato di Unicredit, Andrea Orcel.

Unicredit sta negoziando contemporaneamente con il ramo di gestione patrimoniale di Crédit Agricole, Amundi, su un possibile rinnovo della loro significativa partnership del 2017.

Se questo potenziale rinnovo avrà successo, coprendo un periodo decennale con termini geografici più ampi proposti da Orcel, potrebbe rafforzare la posizione strategica di Unicredit all'interno delle sue operazioni italiane, influenzando indirettamente le decisioni di Crédit Agricole riguardo a Banco BPM.

Eppure, potenziali interventi regolatori incombono minacciosi.

Il governo italiano potrebbe esercitare la sua politica di 'golden power' per scrutinare l'influenza straniera sulla stabilità finanziaria nazionale, specificamente riguardo le espansioni di Unicredit.

In un recente post su LinkedIn, Orcel ha sottolineato i legami fondativi di Unicredit con l'Italia, ribadendo un impegno a promuovere la crescita nazionale e a sostenere il ruolo del paese nella cornice bancaria europea.

Ha espresso prontezza ad espandere gli scambi azionari di Unicredit con Banco BPM per creare un gigante bancario italiano più robusto e competitivo.

Questi sviluppi mostrano una trasformazione bancaria europea più ampia, in cui le alleanze nazionali e le partnership transfrontaliere competono nel plasmare il futuro finanziario, un futuro che rimane legato a presenze storiche profonde e cooperazioni strategiche in evoluzione.
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