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Saturday, Apr 12, 2025

Il rapporto di Bankitalia evidenzia la fragilità economica amid le tensioni globali.

Il rapporto di Bankitalia evidenzia la fragilità economica amid le tensioni globali.

Il governatore Fabio Panetta discute gli impatti dei dazi, dei tassi di interesse e della liquidità in un contesto economico sfidante durante l'assemblea annuale.
Nel suo recente rapporto presentato all'assemblea annuale degli azionisti di Bankitalia, il Governatore Fabio Panetta ha sottolineato i livelli elevati di incertezza nell'economia globale, alimentati da persistenti tensioni geopolitiche e commerciali.

Questa situazione ha avuto effetti negativi sul commercio internazionale e ha intensificato la frammentazione dell'economia globale, contribuendo a un rallentamento delle attività produttive.

Panetta ha delineato l'intricato rapporto tra tariffe e tassi d'interesse, affermando che le decisioni di politica monetaria devono bilanciare due fattori critici.

Da un lato, la debolezza dell'economia europea e le tensioni geopolitiche stanno frenando il consumo e gli investimenti, contribuendo così a un'inflazione più bassa.

Dall'altro lato, un aumento dell'incertezza—particolarmente derivante da annunci talvolta contraddittori riguardo le politiche commerciali degli Stati Uniti—impone cautela riguardo alla riduzione dei tassi d'interesse ufficiali.

Nel rapporto, Panetta ha evidenziato le conseguenze negative dei tassi d'interesse ufficiali elevati nel corso dell'ultimo anno sui risultati finanziari per l'anno fiscale 2024.

I primi cinque mesi del 2024 non hanno visto alcun cambiamento in questi tassi.

A partire da giugno, la Banca Centrale Europea (BCE) ha avviato una graduale riduzione, abbassando il tasso di deposito presso l'Eurosistema di 100 punti base al 3% entro la fine dell'anno.

Inoltre, per gestire la variabilità dei tassi di mercato a breve termine, lo spread tra le operazioni di rifinanziamento principali e i depositi dell'Eurosistema è stato ridotto da 50 a 15 punti base il 18 settembre 2024. Successivamente, la BCE ha continuato a ridurre i tassi ufficiali di 50 punti base per tutto il 2025.

Nella seconda metà del 2024, la BCE ha anche ridotto i suoi reinvestimenti di attività in scadenza nell'ambito del Programma di Acquisto di Emergenza Pandemia (PEPP) di 7,5 miliardi di euro al mese, portando a una cessazione completa entro la fine dell'anno.

Inoltre, considerando le attività in scadenza detenute nell'ambito del Programma di Acquisto di Attività (APP), il totale delle attività detenute dall'Eurosistema per scopi di politica monetaria è diminuito di circa 400 miliardi di euro rispetto al 2023. I fondi totali allocati dall'Eurosistema alle banche dell'Eurozona attraverso operazioni di rifinanziamento hanno anche registrato una sostanziale riduzione da 410 miliardi a 34 miliardi di euro, principalmente a causa dei rimborsi dalla terza serie di Operazioni di Rifinanziamento Mirate a Lungo Termine (TLTRO3).

Alla fine del 2024, l'esposizione complessiva dell'Eurosistema nei confronti delle controparti di politica monetaria consisteva esclusivamente in operazioni di rifinanziamento principali con scadenze settimanali e operazioni a lungo termine con scadenze trimestrali.

Questa evoluzione nelle operazioni monetarie ha comportato una significativa diminuzione del surplus di liquidità dell'area euro, definito come l'eccedenza di depositi detenuti dalle banche presso l'Eurosistema rispetto ai requisiti di riserva.

Entro la fine del 2024, questo surplus si attestava a 2.827 trilioni di euro, una diminuzione di 519 miliardi di euro rispetto all'anno precedente.

Nonostante una contrazione complessiva dei fondi di rischio generali ammontante a 11,4 miliardi di euro negli ultimi due anni, Panetta ha valutato che la copertura del rischio resta adeguata sia nel breve che nel medio termine.

Ha osservato che le attuali previsioni del mercato riguardo agli sviluppi dei tassi d'interesse suggeriscono un'aspettativa di ritorno al profitto lordo dal 2025 in poi.

Il panorama finanziario è stato caratterizzato da modifiche significative: il bilancio di Bankitalia ha riflesso una riduzione per il terzo anno consecutivo, diminuendo di 149 miliardi di euro nel 2024. Questa contrazione rappresenta una diminuzione cumulativa del 28% dal 2021, scendendo da 1.538 trilioni di euro a 1.104 trilioni di euro.

Il declino delle attività è attribuito principalmente a una diminuzione delle operazioni di rifinanziamento, che sono scese da 150 miliardi a 23 miliardi, e a una riduzione delle attività detenute per politica monetaria da 657 miliardi a 591 miliardi, di cui 544 miliardi costituivano obbligazioni sovrane italiane.

Per l'anno fiscale 2024, Bankitalia ha riportato un utile netto di 844 milioni di euro, proponendo di riconoscere lo stesso dividendo di 200 milioni di euro agli azionisti come nell'anno precedente, con i restanti 644 milioni di euro allocati allo Stato, segnando un aumento di 29 milioni di euro rispetto al 2023. Inoltre, gli azionisti riceveranno 140 milioni di euro dal fondo di stabilizzazione speciale, ora azzerato, portando la distribuzione totale a 340 milioni di euro.

Negli ultimi cinque anni, l'importo totale distribuito agli azionisti ha raggiunto 1.633 miliardi di euro, mentre la somma allocata allo Stato in profitti ammonta a 14.406 miliardi di euro, integrata da 3.361 miliardi di euro versati in tasse.
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