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Saturday, May 10, 2025

La Federal Reserve mantiene i tassi di interesse stabili in un contesto di crescente incertezza economica.

La Federal Reserve mantiene i tassi di interesse stabili in un contesto di crescente incertezza economica.

Jerome Powell ribadisce l'impegno della Fed nella sua politica monetaria nonostante le pressioni dell'amministrazione Trump.
La Federal Reserve degli Stati Uniti ha deciso di mantenere i tassi di interesse in un intervallo compreso tra il 4,25% e il 4,50%, segnando una decisione unanime del Federal Open Market Committee (FOMC).

Nonostante le ripetute critiche e gli avvertimenti emessi dall'ex Presidente Donald Trump nei confronti del Presidente della Fed Jerome Powell, la banca centrale rimane focalizzata sui suoi obiettivi di politica monetaria.

La Fed ha osservato che l'incertezza riguardo alle prospettive economiche è aumentata e che i rischi associati a un'inflazione più alta e alla disoccupazione sono cresciuti.

Nella sua dichiarazione, la Fed ha sottolineato che valuterà attentamente i dati in arrivo, le prospettive in evoluzione e l'equilibrio dei rischi quando considererà la grandezza e il tempismo dei futuri aggiustamenti della politica.

Powell ha affermato che le pressioni esterne, comprese le dichiarazioni di Trump, non influenzano il processo decisionale della Fed.

Ha dichiarato: "Faremo sempre la stessa cosa: utilizzare i nostri strumenti per promuovere il massimo impiego e la stabilità dei prezzi a beneficio del popolo americano." La valutazione della Fed indica che, sebbene le fluttuazioni delle esportazioni nette abbiano influenzato i dati recenti, l'attività economica sembra espandersi a un ritmo solido.

Il tasso di disoccupazione si è stabilizzato a un livello basso negli ultimi mesi, e le condizioni del mercato del lavoro rimangono robuste.

Si osserva che l'inflazione è leggermente elevata, con la Fed che riconosce l'aumento dei rischi di una disoccupazione e un'inflazione più elevate.

In sviluppi correlati, Trump ha scartato la possibilità di ridurre le tariffe sulla Cina come parte di negoziati per avviare colloqui con Pechino, affermando fermamente "no" quando gli è stato chiesto riguardo a potenziali riduzioni tariffarie.
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