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Wednesday, Jan 15, 2025

La Guardia di Finanza smantella truffa di false borse di studio a Torino.

La Guardia di Finanza smantella truffa di false borse di studio a Torino.

Scoperta enorme frode che coinvolge contratti di affitto falsi e fondi per borse di studio, coinvolti 80 studenti.
In un'importante repressione delle attività fraudolente relative ai benefici educativi, la Guardia di Finanza di Torino ha smascherato una complessa truffa che coinvolge contratti di locazione falsi volti ad acquisire illegalmente borse di studio universitarie.

Questo schema, che ha ingannato l'Ente regionale del Piemonte per il Diritto allo Studio (Edisu Piemonte) per un totale di €513.522,95, ha coinvolto 80 studenti, principalmente di origine iraniana, indiana e pakistana, iscritti a varie università di Torino.

L'indagine, denominata appropriatamente 'FAKE HOME', ha rivelato come gli studenti fossero attirati tramite messaggi sui social media che offrivano contratti di locazione falsi.

Tali contratti, sebbene non fornissero un alloggio effettivo, consentivano loro di affermare falsamente la residenza regionale, un requisito cruciale per ottenere borse di studio e benefici associati dall'Edisu Piemonte.

L'attività fraudolenta comprendeva anche esenzioni dalle tasse universitarie, che venivano erogate in due rate annuali, una parte delle quali includeva fondi assegnati nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr).

Secondo i risultati, 23 studenti sono stati formalmente accusati di percezione fraudolenta di fondi pubblici, avendo ricevuto illegalmente entrambe le rate della borsa di studio per l'anno accademico 2022/2023.

Questo reato ha superato la soglia legale di €3.999,96. Nel frattempo, altri 47 studenti hanno ricevuto multe amministrative per un totale di €404.544,61 per aver incassato la prima rata per l'anno accademico 2023/2024.

Inoltre, 11 studenti, che hanno tentato di ottenere borse di studio per l'anno accademico 2024/2025, sono stati segnalati e successivamente esclusi dalla potenziale idoneità dall'Edisu Piemonte.

L'inchiesta ha inoltre rivelato il coinvolgimento di due proprietari di immobili e di un intermediario che fungeva anche da mediatore linguistico.

Il ruolo di quest'ultimo è stato cruciale, facilitando la comunicazione e gli accordi tra studenti e proprietari.

Le conseguenze dell'indagine impongono che tutti i beneficiari illegittimi restituiscano i fondi ottenuti fraudolentemente.

In risposta alle rivelazioni, Anna Maria Bernini, Ministro italiano dell'Università e della Ricerca, ha sottolineato l'importanza di garantire che i fondi pubblici siano destinati a chi ne ha veramente bisogno.

Ha dichiarato: "Grazie alla Guardia di Finanza di Torino per aver scoperto una nuova truffa da €500.000 che coinvolge fondi per borse di studio.

È nostro dovere assicurarci che le risorse pubbliche raggiungano gli studenti che ne hanno veramente bisogno.

Le vere vittime di queste frodi sono quegli studenti." Ha promesso una continua collaborazione con la Guardia di Finanza e le autorità regionali dell'istruzione per rafforzare la salvaguardia dei diritti educativi e prevenire future truffe, sottolineando che "il vero diritto allo studio deve andare di pari passo con la legalità, e le risorse devono raggiungere coloro che ne hanno veramente bisogno."
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