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Saturday, Apr 19, 2025

Meloni si impegna con le imprese italiane in mezzo a preoccupazioni sui dazi.

Meloni si impegna con le imprese italiane in mezzo a preoccupazioni sui dazi.

Il Primo Ministro italiano discute del sostegno per i settori colpiti mentre pianifica una visita negli Stati Uniti per discutere delle tariffe.
Il Primo Ministro italiano Giorgia Meloni è attualmente impegnata in dialoghi con aziende gravemente colpite dai dazi commerciali, mentre si prepara per una prossima visita a Washington per discutere direttamente di questi dazi con il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump.

La data provvisoria per questo incontro è il 16 aprile, anche se i dettagli rimangono incerti.

L'8 aprile 2023, Meloni è prevista incontrare rappresentanti di vari settori industriali per raccogliere spunti su come mitigare al meglio gli effetti dei dazi sulla competitività.

L'obiettivo delle discussioni è implementare misure che migliorino la competitività delle aziende italiane, inclusa la riduzione dei costi energetici, una richiesta chiave di Confindustria e altre associazioni imprenditoriali.

C'è un consenso tra la comunità imprenditoriale italiana che sostiene la necessità di ridurre i vincoli burocratici e migliorare gli ambienti normativi, specialmente in relazione a iniziative come il Green Deal e le normative automobilistiche, che sostengono ostacolino la competitività.

Confindustria ha sottolineato la necessità di sostanziali riforme della politica industriale, con il Presidente Emanuele Orsini che sostiene l'utilizzo di circa 6 miliardi di euro di risorse per fornire un forte supporto alle imprese, suggerendo aiuti automatici a livelli fino al 30% senza complessi vincoli burocratici.

L'obiettivo è rilanciare gli investimenti produttivi, che hanno visto un rallentamento negli ultimi mesi.

Orsini ha anche evidenziato la necessità di esplorare nuovi mercati per i prodotti italiani, in particolare in regioni come l'India, l'Asia sudorientale e il Mercosur, insieme a richieste di ridurre i oneri burocratici imposti dall'Unione Europea.

Ha osservato che l'UE ha emanato significativamente più regolamenti rispetto agli Stati Uniti, enfatizzando l'impatto finanziario della conformità alle normative esistenti, come il Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR), che rapporti dicono costi alle aziende italiane circa l'8% dei loro ricavi.

Simone Gamberini, Presidente di Legacoop, ha ripetuto le richieste di abbassare i costi energetici, che ritiene svantaggino le imprese italiane sulla scena internazionale.

Ha suggerito che il governo dovrebbe considerare di adottare misure di supporto simili a quelle attuate dal governo spagnolo per assistere le imprese.

Le associazioni di commercianti hanno espresso preoccupazioni riguardo alle potenziali ripercussioni negative sul mercato interno e sulla spesa dei consumatori a causa dei dazi.

Patrizia De Luise, Presidente di Confesercenti, ha sottolineato l'importanza di rafforzare la domanda interna e migliorare le opportunità del mercato europeo per compensare un calo delle esportazioni.

Ha chiesto un'azione immediata del governo per proteggere il potere d'acquisto delle famiglie e la stabilità delle imprese locali, inclusa l'implementazione di una web tax per livellare il carico fiscale tra grandi piattaforme online internazionali e imprese locali.

Inoltre, il sindacato UIL ha sollevato allarmi riguardo al potenziale rischio per l'occupazione, stimando che 60.000 posti di lavoro potrebbero essere a rischio a causa della situazione dei dazi.

Il Segretario Generale della UIL Pierpaolo Bombardieri ha criticato il governo per non aver incluso i rappresentanti dei lavoratori nelle discussioni, sostenendo che l'impatto dei dazi si estenda oltre le aziende e coinvolga l'intera forza lavoro.
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