Rome Times

The Eternal Voice of Italy
Saturday, Apr 12, 2025

Oltre 2000 studenti marciano a Bologna per le vittime del femminicidio

Oltre 2000 studenti marciano a Bologna per le vittime del femminicidio

I dimostranti si riuniscono per onorare Sara Campanella e Ilaria Sula mentre protestano contro la violenza di genere.
Bologna ha assistito a un significativo raduno mercoledì sera, con oltre 2.000 individui che si sono riuniti in Piazza Maggiore per protestare contro la violenza di genere in corso e onorare le recenti vittime di femminicidio, tra cui Sara Campanella e Ilaria Sula.

L'evento spontaneo, organizzato attraverso le piattaforme dei social media, ha rapidamente guadagnato slancio tra studenti e attivisti, riflettendo frustrazioni profonde riguardo agli incidenti ricorrenti di violenza contro le donne.

I partecipanti, principalmente studenti, hanno espresso la loro solidarietà non solo con Campanella e Sula, ma anche con Giulia Cecchettin, e hanno collettivamente pianto per tutti coloro che sono stati colpiti da tali tragedie.

Molti dei dimostranti portavano cartelli simili a quelli utilizzati durante le precedenti proteste della Giornata Internazionale della Donna, con slogan come "Ci vogliamo vive e libere".

Un messaggio prominente risuonato dai manifestanti era il rifiuto della narrazione che colloca le vittime femminili come responsabili del loro destino, con alcuni cartelli che affermavano: "Intervenire dopo che una donna è morta è chiamato fallimento." Il raduno, guidato da attivisti della comunità italo-iraniana, tra cui Marina Misaghinejad, è stato definito "Fiaccolata Arrabbiata," segnalando sia una riflessione cupa che un appello all'azione.

L'evento è iniziato in forma stazionaria prima di trasformarsi in una marcia non autorizzata attraverso il distretto universitario, evidenziando l'urgenza e la frustrazione avvertite tra i partecipanti.

Molti hanno espresso la loro stanchezza nell'udire le stesse frasi che descrivono le tragedie e hanno lamentato i problemi sistemici che portano a tale violenza.

Le dichiarazioni durante la marcia includevano una richiesta di responsabilità da parte degli uomini presenti, esortandoli a non osservare passivamente, ma a partecipare attivamente alla demolizione delle strutture patriarcali.

I manifestanti hanno sottolineato che "la violenza maschile non è un destino; è un costrutto," che richiede un cambiamento sociale.

Mentre i dimostranti marciavano, cercavano di enfatizzare che la responsabilità di affrontare le questioni sociali legate alla violenza di genere si estende oltre le vittime e richiede uno sforzo collettivo per eradicare tali ingiustizie.
AI Disclaimer: An advanced artificial intelligence (AI) system generated the content of this page on its own. This innovative technology conducts extensive research from a variety of reliable sources, performs rigorous fact-checking and verification, cleans up and balances biased or manipulated content, and presents a minimal factual summary that is just enough yet essential for you to function as an informed and educated citizen. Please keep in mind, however, that this system is an evolving technology, and as a result, the article may contain accidental inaccuracies or errors. We urge you to help us improve our site by reporting any inaccuracies you find using the "Contact Us" link at the bottom of this page. Your helpful feedback helps us improve our system and deliver more precise content. When you find an article of interest here, please look for the full and extensive coverage of this topic in traditional news sources, as they are written by professional journalists that we try to support, not replace. We appreciate your understanding and assistance.
Newsletter

Related Articles

Rome Times
×