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Monday, Feb 24, 2025

Trasformazione del Lavoro: Lo Smart Working Debutta all'ex Ilva

Un accordo strategico tra sindacati e gestione per promuovere il lavoro flessibile per 2.200 dipendenti.
In un passo significativo verso la modernizzazione della gestione del personale, Acciaierie d’Italia, il gigante dell'acciaio precedentemente noto come Ilva, ha abbracciato lo smart working, segnando un cambiamento trasformativo nelle sue dinamiche operative.

Questo sviluppo arriva con un accordo storico raggiunto il 9 dicembre a Roma, con i principali sindacati tra cui Fim Cisl, Fiom Cgil, Uilm e Usb che hanno sostenuto l'iniziativa.

Questa adozione è particolarmente significativa dato l'approccio precedente di Ilva durante gli anni della pandemia del 2020 e 2021, quando il lavoro a distanza era notevolmente assente.

Il nuovo schema coinvolgerà 2.200 dei 10.000 dipendenti dell'azienda, indirizzandosi specificamente a dirigenti, impiegati e personale amministrativo, con una fase pilota che si svolgerà dal 1 gennaio al 31 dicembre 2025.

Nonostante l'onnipresenza delle pratiche di lavoro a distanza in tutta Europa e oltre, la decisione di Acciaierie d’Italia di incorporare lo smart working è stata ritardata, riflettendo sia le sfide operative che la tradizionale dipendenza del settore siderurgico dal lavoro in presenza.

Questo cambiamento strategico nell'iconica industria siderurgica italiana risuona con le tendenze più ampie in Europa, dove le industrie stanno affrontando la doppia sfida di mantenere la redditività economica migliorando al contempo la flessibilità dei lavoratori.

L'accordo delinea un modello che consente ai dipendenti di lavorare da casa fino a quattro giorni al mese su base volontaria, previa disposizione con l'azienda.

Sebbene il piano eviti ruoli operativi come i lavoratori delle fabbriche, rappresenta un componente critico dell'accordo più ampio sui licenziamenti straordinari concordato a luglio, che ha limitato i licenziamenti a 4.050, inclusi 3.500 dello stabilimento di Taranto.

La decisione di adottare il lavoro a distanza si interseca anche con considerazioni economiche e sociali più ampie.

Oltre alla maggiore flessibilità lavorativa, l'accordo di luglio comprendeva supplementi economici per garantire ai dipendenti a orario ridotto di ricevere fino al 70% del loro stipendio standard.

Questo pacchetto riflette uno sforzo concertato di Acciaierie d’Italia per bilanciare le imperativi economici con il morale della forza lavoro, includendo criticamente un bonus di welfare una tantum, anche se il suo valore attende chiarimenti in attesa dei dati di produzione di dicembre.

Mentre l'economia italiana affronta sia pressioni per innovare che richieste di sostenibilità, l'introduzione dello smart working in questo baluardo dell'industria tradizionale sottolinea un cambiamento cruciale.

Segnala il potenziale per armonizzare la produttività industriale storica con le aspettative contemporanee della forza lavoro, stabilendo forse un precedente per ulteriori riforme nel cuore industriale dell'Italia.
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