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Wednesday, Jan 15, 2025

Trump terrà un discorso virtuale a Davos mentre i leader globali attendono con interesse le nuove politiche degli Stati Uniti.

Mentre il presidente eletto Donald Trump si prepara per il suo secondo mandato, i leader mondiali cercano di comprendere meglio le sue politiche, in particolare riguardo al conflitto in Ucraina e alle relazioni commerciali internazionali.
Donald Trump si sta preparando a fare un'apparizione virtuale al World Economic Forum (WEF) di Davos la prossima settimana, segnando il suo ritorno sulla scena internazionale prima dell'inizio del suo secondo mandato come Presidente degli Stati Uniti.

Prevista per il 20 gennaio, l'inaugurazione di Trump coinciderà con l'inizio della 55ª riunione annuale del WEF, dove leader politici e imprenditoriali di tutto il mondo si riuniranno per affrontare le sfide globali urgenti.

Sebbene Trump parteciperà digitalmente, la sua presenza dovrebbe attirare notevole attenzione poiché i leader globali cercano di comprendere le sue priorità politiche dopo il suo ritorno in carica.

Børge Brende, Presidente e CEO del WEF, ha menzionato che il discorso virtuale di Trump il 23 gennaio fornirà un "momento molto speciale" per discernere l'orientamento della nuova amministrazione, in particolare per quanto riguarda il commercio, la politica climatica e la sicurezza globale.

Insieme a Trump, il Presidente ucraino Volodymyr Zelensky terrà un discorso speciale, facendo luce sul conflitto in corso in Ucraina.

Con l'incessante guerra, il WEF si concentrerà anche sulle tensioni geopolitiche, sull'incertezza economica e sul futuro dell'ordine internazionale.

Tra i 60 capi di Stato e di governo che partecipano sono inclusi il Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen e il Vice Premier cinese Ding Xuexiang.

L'agenda del WEF includerà un ampio spettro di argomenti, tra cui le dispute commericali globali, gli obiettivi climatici e l'impatto sociale dell'intelligenza artificiale.

I leader imprenditoriali hanno mostrato un cauto ottimismo riguardo alla possibilità di un allentamento normativo, tagli fiscali e minori restrizioni sotto l'amministrazione Trump.

Tuttavia, persistono preoccupazioni riguardanti dazi doganali, deportazioni, crescente deficit di bilancio degli Stati Uniti e peggioramento delle relazioni con la Cina, che gettano un'ombra sulle prospettive economiche.

Il forum di quest'anno si svolge in un ambiente geopolitico particolarmente intricato, con le tensioni in Medio Oriente che occupano un posto di rilievo nell'agenda.

I delegati affronteranno le questioni in Siria, le crisi umanitarie a Gaza e Yemen e la potenziale escalation dei conflitti tra Israele e Iran.

Si prevede che figure regionali chiave, come il Primo Ministro del Qatar, il Ministro degli Esteri saudita e il Vice Presidente iraniano, parteciperanno a discussioni diplomatiche di alto livello.

Il cambiamento climatico rimarrà anche un tema centrale a Davos, con enfasi sulla transizione energetica, la necessità di energia sicura e accessibile e gli impegni globali per affrontare il cambiamento climatico.

Un'analisi in arrivo al forum rivela che, mentre le aziende che rappresentano due terzi della capitalizzazione del mercato globale hanno promesso di agire per il clima, solo il 10% ha fatto progressi significativi su iniziative concrete.

Mentre i leader mondiali aspettano con ansia il secondo mandato di Trump, tutti gli occhi saranno puntati su come la sua amministrazione affronterà queste questioni critiche e gestirà le crescenti sfide nelle relazioni internazionali, nel commercio e nella governance globale.
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