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Monday, Apr 07, 2025

Le PMI italiane affrontano minacce economiche a causa dei nuovi dazi statunitensi.

Le PMI italiane affrontano minacce economiche a causa dei nuovi dazi statunitensi.

Conflavoro prevede significative perdite di posti di lavoro e cali delle esportazioni, esortando a una risposta unitaria.
L'associazione Conflavoro che rappresenta le piccole e medie imprese (PMI) in Italia ha rilasciato previsioni preoccupanti a seguito dell'annunciato aumento dei dazi da parte del governo degli Stati Uniti sotto la presidenza di Donald Trump.

Questi nuovi dazi, che impongono un aumento del 20% sui prodotti dell'Unione Europea, si prevede porteranno a una contrazione dello 0,1% del prodotto interno lordo (PIL) italiano, a una perdita di 2 miliardi di euro nelle esportazioni, e minacciano circa 30.000 posti di lavoro in vari settori.

Roberto Capobianco, presidente di Conflavoro, ha sottolineato il potenziale di un effetto a cascata sulle industrie ausiliarie, sulle famiglie e sulla spesa complessiva dei consumatori.

Ha evidenziato le preoccupazioni che questa decisione di commercio internazionale potrebbe evolvere in una urgente crisi occupazionale interna, considerando in particolare la limitata capacità del sistema attuale di riqualificare rapidamente i lavoratori colpiti.

Capobianco ha chiesto un approccio coordinato tra governo, imprese e partner sociali per rispondere con forza alla decisione di Trump, sostenendo la necessità di mantenere la competitività del tessuto produttivo italiano e la qualità dei suoi prodotti rinomati.

La risposta immediata del Primo Ministro Giorgia Meloni, che include la convocazione di un vertice con le associazioni di categoria per affrontare le preoccupazioni delle PMI, è stata positivamente notata da Capobianco.

Secondo i dati del centro studi di Conflavoro, il settore dell'agricoltura e dell'alimentazione si prevede subirà un colpo importante, stimando una perdita di 700 milioni di euro, colpendo in particolare prodotti come vino, formaggio e olio d'oliva, con una perdita prevista di 5.000 posti di lavoro.

I settori della moda e del lusso si prevede subiranno perdite intorno ai 400 milioni di euro, portando potenzialmente a una diminuzione di 4.000 posti di lavoro, mentre i settori automotive e meccanico potrebbero registrare una contrazione di circa 500 milioni di euro con una perdita di lavoro simile.

Le implicazioni economiche delle possibili perdite di posti di lavoro si estendono anche alle reti di sicurezza sociale, con costi aggiuntivi derivanti dall'assicurazione contro la disoccupazione, che potrebbero raggiungere fino a 160 milioni di euro per gli ammortizzatori sociali legati alle perdite di posti di lavoro.

Inoltre, con il programma di indennità di disoccupazione NASPI che potrebbe costare ulteriori 125 milioni di euro, il totale onere finanziario sull'economia italiana potrebbe essere significativo.

Queste analisi sottolineano le sfide immediate che affrontano le PMI italiane in presenza di dazi aumentati e le più ampie implicazioni per l'economia nazionale.

L'impatto completo di questi aumenti tariffari dipenderà dalla risposta sia del governo italiano che delle industrie colpite.
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