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Tuesday, Apr 08, 2025

L'Unione Europea risponde ai dazi sullo steel degli Stati Uniti in mezzo a crescenti tensioni commerciali

L'Unione Europea risponde ai dazi sullo steel degli Stati Uniti in mezzo a crescenti tensioni commerciali

I ministri degli stati membri dell'UE si riuniscono a Lussemburgo per formulare una risposta unificata ai imminenti dazi statunitensi sull'acciaio importato.
L'Unione Europea affronta significative sfide economiche mentre le tariffe statunitensi sulle importazioni di acciaio si avvicinano, con l'amministrazione del presidente Biden che impone un dazio del 20% che ha suscitato allarmi tra i leader europei.

Oggi, i ministri del commercio dell'UE dei 27 stati membri si riuniscono in Lussemburgo per delineare una strategia coordinata contro queste tariffe, che si prevede avranno un profondo impatto negativo sull'economia europea.

L'urgenza della situazione è aggravata dalle divisioni all'interno del blocco, poiché gli stati membri si contendono approcci diversi al conflitto che si intensifica.

Paesi come Francia, Spagna e Germania sostengono una robusta risposta di ritorsione, potenzialmente mirando ai servizi digitali americani e alle grandi aziende tecnologiche, mentre altri come Italia, Polonia e Irlanda rimangono cauti, preoccupati per le ripercussioni di una guerra commerciale con Washington.

L'incontro è principalmente una piattaforma per il dialogo politico piuttosto che per la decisione, concentrandosi sulle piccole sfumature delle posizioni degli stati membri mentre l'UE si concentra su un fronte unito contro le tariffe che sono state sotto i riflettori sin dalla loro annuncio.

Come parte dell'agenda, i ministri discuteranno anche delle relazioni commerciali con la Cina, in particolare riguardo alle imminenti tariffe sulle importazioni di veicoli elettrici che potrebbero ulteriormente complicare il panorama commerciale dell'UE.

Dopo le tariffe iniziali, che entreranno in vigore mercoledì, l'UE è pronta a implementare contromisure contro le importazioni di acciaio e alluminio statunitensi, una risposta inizialmente pianificata per l'inizio di quest'anno ma rinviata a causa delle paure che la ritorsione possa influenzare altri beni, compreso il vino.

Le contro-tariffe includono un'imposta del 50% sul bourbon whiskey statunitense, illustrando il potenziale per un'escalation di ritorsioni.

La strategia a lungo termine per l'UE prevede un esame dettagliato delle implicazioni di queste tariffe, con ulteriori discussioni che si svolgeranno durante l'incontro informale Eurogruppo/Ecofin a Varsavia più tardi questa settimana, dove i ministri delle finanze valuteranno le conseguenze economiche delle tariffe.

Il vicepresidente del Consiglio e ministro degli Affari Esteri italiano, Antonio Tajani, afferma la necessità di evitare una guerra commerciale, sottolineando la protezione della produzione e delle esportazioni nazionali come obiettivo principale.

Nel contempo, il premier italiano Giorgia Meloni si sta preparando per una visita diplomatico a Washington, mirata a trasmettere le priorità dell'Italia e a incoraggiare un approccio più equilibrato da parte dell'amministrazione statunitense.

Le preoccupazioni italiane si estendono alle dinamiche commerciali parallele con la Cina, dove qualsiasi rafforzamento dei legami sino-europei potrebbe rischiare di aggravare le già tese relazioni con gli Stati Uniti.

Negli Stati Uniti, i mercati finanziari si preparano all'instabilità mentre le strategie di trading si adattano al panorama mutevole provocato da queste tariffe.

Wall Street ha reagito negativamente con perdite significative, spingendo grandi imprese di investimento e analisti finanziari a esprimere preoccupazione per il potenziale di una recessione e per l'impatto a lungo termine sulla fiducia economica.

Dirigenti ed investitori di alto profilo hanno iniziato a esprimere dissenso contro le politiche commerciali dell'amministrazione, compresi inviti a una pausa strategica sulle nuove tariffe per facilitare i negoziati con i paesi coinvolti.

Mentre l'ambiente politico continua a evolvere, le dinamiche delle relazioni commerciali internazionali rimangono in evoluzione, giustificando un'attenta osservazione mentre la situazione si sviluppa.
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