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Tuesday, Apr 08, 2025

La Borsa Italiana subisce perdite significative amid l'aumento delle tensioni commerciali.

La Borsa Italiana subisce perdite significative amid l'aumento delle tensioni commerciali.

L'indice FTSE MIB scende bruscamente di oltre il 6%, mentre la Banca d'Italia rivede al ribasso le previsioni di crescita del PIL.
Il mercato azionario italiano ha subito un drammatico calo, con l'indice FTSE MIB che ha chiuso in ribasso del 6,53% a 34.649 punti, dopo un calo di oltre il 7% durante le ore di contrattazione.

Questo ha segnato una delle perdite più ripide della recente storia; tuttavia, non ha superato il record di declino del 16,92% registrato il 12 marzo 2020, subito dopo il primo lockdown nazionale in Italia a causa della pandemia di COVID-19.

Altri ribassi storici degni di nota includono un calo del 12,48% il 24 giugno 2016, dopo il referendum sulla Brexit, e un calo del 10% il 20 ottobre 1987, noto come 'Martedì Nero'.

L'attuale ribasso del mercato, attribuito in parte a rinnovate preoccupazioni per i dazi americani, lo colloca nel contesto di eventi di mercato significativi del passato, incluso un calo del 7,57% l'11 settembre 2001, a causa degli attacchi terroristici negli Stati Uniti.

In mezzo a questi cambiamenti di mercato, la Banca d'Italia ha rivisto le sue previsioni di crescita per l'economia italiana, ora prevedendo un incremento del PIL di solo l'0,6% nel 2025, un aggiustamento al ribasso rispetto a una stima precedente dell'0,8%.

La crescita prevista per il 2026 è stata anch'essa ridotta dall'1,1% allo 0,8%, e per il 2027 dallo 0,9% allo 0,7%.

La Banca centrale ha citato l'escalation delle politiche commerciali come uno dei principali fattori che influenzano queste revisioni.

Le stime, che si basano su dati giustati stagionalmente, suggeriscono che senza aggiustamenti per i giorni lavorativi, la crescita sarebbe marginalmente più alta all'0,5% nel 2025, 0,9% nel 2026 e 0,7% nel 2027. È rilevante notare che le posizioni tengono conto di una valutazione preliminare dei dazi ma non includono potenziali misure di ritorsione o gli impatti sui mercati internazionali.

Per quanto riguarda l'inflazione, la Banca d'Italia prevede un tasso stabile intorno all'1,5% per il 2025 e 2026, con un leggero aumento al 2% previsto per il 2027. La banca centrale ha notato che l'inflazione di base potrebbe affrontare pressioni al rialzo a causa di potenziali dazi di ritorsione imposti dall'Unione Europea, ma un significativo ribasso della domanda potrebbe controbilanciare tali effetti.

Anche i mercati azionari europei hanno riportato notevoli ribassi, con Parigi che è scesa del 4,2%, trainata da perdite significative tra le azioni bancarie, in particolare Societe Generale, che ha registrato un calo del 10,4%.

L'indice di Francoforte è diminuito del 4,7%, influenzato da ribassi nei settori bancario, del commercio al dettaglio e automobilistico.

Londra e Madrid hanno visto cali rispettivamente del 4,9% e del 5,8%.

Sul mercato britannico, le azioni di BP sono scese del 7,4% a causa di preoccupazioni per il calo dei prezzi del petrolio e le dimissioni del suo presidente, Helge Lund, che ha annunciato l'inizio della ricerca di un successore.

A Parigi, Scor Re è scesa del 10,4% a seguito di controlli da parte delle autorità francesi legati a un'indagine giudiziaria riguardante le attività di acquisizione del suo ex presidente.

Al contrario, le azioni OVHcloud sono aumentate del 19,6%, mentre gli investitori speculavano su potenziali benefici da un'iniziativa dell'Unione Europea volta ad aumentare le tasse sui servizi digitali statunitensi.

I mercati asiatici hanno seguito la stessa strada con perdite significative, influenzate in gran parte dal ribasso di Wall Street.

L'indice Nikkei del Giappone è sceso del 2,75%, toccando un minimo di otto mesi.

Altri mercati hanno riportato diminuzioni, con Seul in calo dello 0,86%, Mumbai scesa dell'1%, Hanoi che ha perso il 3,75% e Bangkok scesa del 2,6%.

I cali si sono verificati in un contesto di preoccupazioni in corso sulle implicazioni delle politiche commerciali statunitensi, con gli investitori cauti riguardo a una possibile recessione globale.

Al contrario, la Borsa di Mosca ha registrato guadagni, con un aumento dell'1,76%.

Il mercato azionario russo è rimasto immune dagli ultimi dazi statunitensi, poiché il paese non è incluso nelle nuove misure attribuite a problemi geopolitici in corso.

L'esclusione si basa sulle attuali sanzioni statunitensi, che, secondo la Casa Bianca, già limitano il commercio significativo con la Russia.
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